PARADISO


O VOI CHE SIETE IN PICIOLETTA BARCA ,
DISIDEROSI D' ASCOLTAR ,
SEGUITI DIETRO AL MIO LEGNO CHE CANTANDO VARCA ,
NON VI METTETE IN PELAGO ,CHE',FORSE,
PERDENDO ME RIMARRESTE SMARRITI.
La piccioletta barca è la scarsa capacità intellettuale e la insufficiente sapienza dei piu',rispetto ai pochi che si volsero alla vera sapienza che egli intende come la scienza delle cose divine.E insiste:
L' ACQUA CH'IO PRENDO GIA' MAI NON SI CORSE
Sta per intraprendere un viaggio che nessuno a mai affrontato prima.Ma noi lo seguiremo ,non solo, lo perderemo,lo ritroveremo nei vari Cieli e ci soffermeremo,di volta in volta , sui personaggi ,le parole, i concetti o i versi che risveglieranno interessi e interrogativi .Saliamo anche noi con Beatrice al primo Cielo ,quello della Luna ........qui si trovano le anime di coloro che , soggiacendo all' altrui violenza , non compirono i voti.Non ci fermiamo.Nel secondo Cielo quello di Mercurio , appaiono le anime di coloro che operano il bene per conseguire onore e fama ....anche qui proseguiamo senza soste finchè DANTE dice:
IO NON MI ACCORSI DI SALIRE IN ELLA ;
MA D' ESSERVI ENTRO MI FE' ASSAI FEDE
LA DONNA MIA CH'I VIDI FAR PIU' BELLA.
Nel paradiso, salire e' cosa puramente spirituale per cui si avverte il passaggio a un piano superiore dell' aumento di luminosita'.Dante si accorge di essere salito al terzo Cielo ,quello di Venere ,perchè vede Beatrice (la donna mia )diventare piu' bella e splendente .Qui si trovano le anime che in vita amarono molto...E subito,avviene l' affettuoso incontro con l' anima di Carlo Martello .Dante lo aveva conosciuto a Firenze nel 1294.E poi la volta di Cunizza da Romano.La nobildonna fu' figlia di Ezzelino secondo da Romano ,feudatario della marca trevigiana e capo ghibellino.Egli fu considerato un feroce tiranno.Dopo aver esteso il suodominio su Vicenza ,Verona ,Bassano e Padova,fu sconfitto nel 1259 da una lega guelfa.Cunizza nata verso il il 1198 e morta nel 1279 ,dopo la caduta della sua casata si era trasferita a Firenze e ,mentre in gioventu era stata famosa per la sua dissolutezza, nella maturità condusse una pia esistenza di espiazione. Dante fanciullo potè assistere alla conversione della grande peccatrice e fare il confronto coi fratelli ,il perverso Ezzelino terzoe Alberico.Incontrando il poeta nel Cielo di Venere,Cunizza si fa riconoscere:
CUNIZZA FUI CHIAMATA ,E QUI REFULGO
PERCHE' MI VINSEILM LUME D'ESTA STELLA.
MA LIETAMENTE A ME MEDESMA INDULGO
LA CAGION DI MIA SORTE,E NON MI NOIA;
CHE PARRIA FORSE FORTE AL VOSTRO VULGO.
"Risplendo qui,in Venere,perchè fui dominata dalla sua influenza che accende la passione amorosa.Ma non mi riesce molesta(non mi noia)la passione mondana che mi vinse perchè poi è stata trasformata nell' ardente amore divino che mi ha fatto salire allo splendore di questo cielo.E cio è difficile da comprendere nel vostro mondo terreno".Ho tradotto le parole di Cunizza per far subito notare al lettore l' eleganza e la sinteticità del linguaggio dantesco rispetto alla nostra solita prosa.....questa è la bellezza dell' arte.Dante dimostra che negli spiriti appassionati,dal male può nascere il bene piu'facilmentedi quanto possa accadere negli spiriti tiepidi.Non come ai giorni nostri che ci sono spiriti glaciali.

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